Forse basterebbe solo dormire
un centinaio di ore consecutive,
allora potrebbero,
chi lo sa,
ricomparire tutte quelle cose che avevo davanti agli occhi
e che si sono nascoste
all’improvviso,
per farsi beffe
della mia cecità perenne.
Che anche i nemici
non si fanno più vedere,
tanto mi hanno a noia.
Io che li sfido a duello
via sms
e loro un cazzo,
manco uno squillo.
Bastardi
come i veri nemici
ce ne sono pochi.
E tutte le ispirazioni
e le smanie di affetto
sono sepolte
sotto cumuli
di crisi isteriche.
E tutte le politiche
dei miei coglioni
sono mozziconi
spenti male.
Solo gridare
mi salverebbe.
Gridare in faccia alla gente,
al primo che passa,
che voglio dormire.
E poi vedere
che fa,
come si comporta,
se mi prende per pazzo
o mi porge un cuscino.
Ma dove sono finite tutte le cose?
I miei libri, i miei dischi, i miei films?
I miei origami?
Tutte le mie allucinazioni e i miei fraintendimenti,
che fine hanno fatto?
Solo lacrime brevi e indotte a forza,
solo loro
mi sono rimaste.
Per evitare di ammettere
che non esistono livelli di solitudine.
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