mercoledì 8 aprile 2009

Playboy a Miami

Quando non leggo per due mesi e quando leggo un libro in un giorno.
Il ringraziamento speciale va a tosse febbre e catarro che mi hanno tenuto lontano dal lavoro per due giorni.

Playboy a Miami
di Charles Willeford

Un libro per maschiacci, assolutamente privo di morale ma pieno di sessismo, razzismo e cinismo, il tutto ovviamente così volutamente esasperato da doversi definire per forza di cose ironico, provocatorio, finemente accusatorio.
Un libro divertente che coinvolge fino al finale.
Ecco, forse solo il finale mi ha lasciato un po' perplesso, mi è sembrato un po'...troncato, quasi all'improvviso, un finale venuto quasi per sfinimento dell'autore o per mancanza di ispirazione....ma di solito i bei libri spiace sempre finirli e magari è solo per questo che ho avuto questa impressione.

Un pezzo del libro che mi ha fatto molto ridere.
C'è uno dei personaggi, un rappresentante farmaceutico, che per fare un esempio riguardo a una certa cosa ad un suo amico racconta una storia che fa' più o meno così:
Un uomo va da un giovane dottore appena laureato lamentandosi dei suoi problemi di pancia, insomma, va sempre al cesso, più e più volte al giorno. Il dottore sfoglia i suoi libri, riflette un po', fino a quando non gli dice: lei ha l'intestino bloccato.
Allora il tipo, un po' esterrefatto, ribatte: ma se ho la diarrea!
E il dottore: Si vede che si è bloccato aperto!!!!


ahahahah

lo so lo so, è una cazzata degna dei film di pierino, ma io ho riso molto.

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